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Il principe Vincenzo quarto La Grua Talamanca torna al castello di Carini: esposto il ritratto acquistato dai carinesi d’America

La tela si trova nel Salone delle Feste. L’iniziativa è stata dedicata al compianto Ciccio Randazzo, attore e regista, oltre che profondo conoscitore del territorio

Data :

16 settembre 2024

Il principe Vincenzo quarto La Grua Talamanca torna al castello di Carini: esposto il ritratto acquistato dai carinesi d’America
Municipium

Descrizione

Esposto nel Salone delle Feste, il quadro del principe Vincenzo IV La Grua Talamanca, tornato a Carini dopo oltre 50 anni. L’opera che raffigura uno dei membri della famiglia della Baronessa Laura Lanza, è stata acquistata da Vito Badalamenti,  portavoce dell’Associazione Culturale Nord America Carini IOD, e presidente dell’associazione Alla ricerca di Laura, grazie alla generosità di alcuni emigrati carinesi in America dal proprietario di Palazzo Asmundo, a Palermo, Pierluigi Martorana.

Il ritratto, in occasione dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso, è stato affisso sopra il camino, dove resterà per i prossimi 20 anni almeno. In basso a destra, sotto la tela, una targa con i nomi di tutti i donatori che hanno reso possibile l’acquisto e il ritorno del quadro al castello.

L’iniziativa ha riscosso un’ampia partecipazione: tanti i rappresentanti della comunità italoamericana accorsi per ammirare la tela, tra loro anche diversi donatori. Presenti anche il sindaco di Carini Giovì Monteleone, il vice sindaco Salvatore Badalamenti, il presidente dell’Associazione Culturale Nord America Carini Iod Natale Amato e Gianfranco Lo Piccolo, responsabile dell’Associazione Carini Iod in Sicilia, che ha facilitato le connessioni tra le realtà locali e quelle oltreoceano.

“Questo – afferma Vito Badalamenti – è un segno tangibile del profondo legame che gli emigrati mantengono con la loro terra d’origine. Il quadro è costato 20mila euro – continua il presidente dell’associazione Nord America Carini Iod – e raffigura il principe Vincenzo quarto La Grua, nato nel 1664 a Carini e morto a 80 anni. Siamo orgogliosi di riportare l’opera di pregio all’interno del castello e faranno degli studi per cercare di scoprire da chi è stata realizzata”.

“Si dice lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Non è così. I carinesi che vivono in America – dichiara il sindaco Giovì Monteleone – ce lo dimostrano continuamente. Ci fa molto piacere sapere che ci sono tante persone che amano il nostro paese perché se la memoria si recupera allora c’è speranza per il futuro. Ringrazio Vito Badalamenti, l’associazione Iod, il suo presidente e tutti i donatori e speriamo che questi bei gesti possano essere emulati anche da altri”.

Il principe

La baronessa Laura Lanza era la trisnonna del principe. Marito di Anna Oneto Spatafora La Grua, che nel 1690 viene sepolta nella cripta gentilizia della chiesa Madre, Vincenzo era il figlio di Antonio La Grua Talamaca, a sua volta figlio di Vincenzo, figlio di Cesare, figlio di Laura. 

Il principe Vincenzo ha avuto due figlie, una delle due morì a soli 18 anni ed è stata sepolta a Carini. “Le ricerche e i documenti ritrovati – racconta Badalamenti – ci dicono invece che il principe non è stato sepolto qui, ma a Palermo”.

La lista dei donatori

Vito Badalamenti 
Vincenzo Candela
Matteo Lo Piccolo 
Francesco Leone (in memoria di suo padre Ing. Giuseppe Leone)
Salvatore Giambanco
Giuseppe Satiro
Federico Daví
Filippo Failla
Francesco Marcianó
Antonio Sparacio
Salvatore Marsala
Natale Amato
Maurizio Randazzo 
Pietro Carcioppolo
Francesco Failla
Giovanni Aiello
Ignazio Caruso
Vito Bua
Giuseppe Gallina 
Rosario Finazzo
Francesco Pellerito
Rosario e Salvatore Monterosso 
Antonio Cusumano
Vincenzo Bua
Vittorio Failla
Giuseppe Ferranti
Mauro Oliveri

La ricerca

Vito Badalamenti, insieme a diversi collaboratori, sotto il patrocinio dell’Associazione Culturale Nord America Carini Iod, da anni porta avanti una ricerca sulle famiglie La Grua, Lanza e Vernagallo, per far luce sulla vera storia di queste casate nobiliari, che hanno lasciato un’impronta indelebile su Carini e la sua evoluzione nel corso dei secoli.

“La ricerca ci ha permesso – spiega Badalamenti – di raccogliere migliaia di documenti storici, grazie ai quali stiamo ricostruendo una storia complessa, ricca di aspetti sia positivi che negativi, che ha contribuito a rendere Carini famosa nel mondo. Attraverso gli stessi documenti abbiamo scoperto che – annuncia – nella cappella gentilizia che si trova in chiesa madre, dove sono stati sepolti alcuni componenti della famiglia La Grua Talamanca si troverebbero opere d’arte di inestimabile valore, tra cui spicca il mausoleo di Pietro III La Grua Lanza, un capolavoro scolpito dal celebre Antonino Gagini nel 1569”.

L’iniziativa è stata dedicata al compianto Ciccio Randazzo, attore e regista, oltre che profondo conoscitore della storia del territorio scomparso solo qualche mese fa, che ha dato un contributo importante agli studi sulla famiglia La Grua Talamanca. 

Nel corso dell’evento il sindaco Monteleone ha consegnato alla famiglia Randazzo un quadro, che lo ritrae, realizzato da Franco Fazio donatogli dall’associazione Carini Iod.

 

Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2024, 09:52

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